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Realizzazione impianti

Mirtillo americano bio e convenzionale - Piccoli frutti

L' impianto

Le piante coltivate in contenitori possono essere messe a dimora tutto l’anno, ma il periodo più adatto è novembre per il Centro - Sud e inizio primavera e inizio autunno per il Nord Italia.

Oltre alla valutazione dell'acidità del terrno è necessario proseguire con l'eliminazione delle malerbe ed alla fresatura del cotico erboso, ed un'aratura profonda circa 30 cm con l'interramento di sostanza organica (es letame maturo: 70-80 q.li/1000mq). A questo si aggiunge un fertilizzante per la concimazione di fondo (25 kg di solfato potassico-magnesiaco e 25 kg di perfosfato minerale ogni 1000 mq).

La distanza della piantumazione consigliata tra le piante è di 1 mt e tra le file di 2 mt. La sostanza organica sulla fila va effettuata disponendo la torba e poi segatura o corteccia, lasciando attorno alla pianta un buco almeno di 20 cm per la fuoriuscita di nuovi polloni

È molto utile prevedere ad un impianto irriguo a goccia, con due gocciolatoi ai lati di ogni pianta, oppure un impianto di aspersione sottochioma, in quanto l'apparato radicale della pianta non è in grado di traslocare l'acqua assorbita da un lato all'altro della pianta. Il fabbisogno idrico massimo del mirtillo è di 30-50 hl/giorno per 1000 mq per impianti in piena produzione.

Realizzaimo impianti di mirtilli americani e di piccoli frutti „chiavi in mano“, con i seguenti servizi:

  • sopralluogo e valutazione del terreno
  • analisi del terreno e acqua
  • consulenza sulle varietà e tipologie di piccoli frutti da piantumare in funzione delle esigenze del cliente
  • progettazione impianto
  • collaborazione con periti agrari per piani di sviluppo e/o bandi
  • fornitura di tutti i materiali per la realizzazione degli impianti (ammendanti, concimi, vasi, drenaggi, pacciamanti)
  • spedizione delle piante e dei materiali
  • impianto di irrigazione, concimazione, acidificazione
  • lavorazione del terreno
  • consulenza per coperture
  • piantumazione dei piccoli frutti
  • consulenza per potatura e interventi post-impianto

Principali tipologie di impianti che la nostra azienda realizza

Impianto in piano

La coltivazione in piano del mirtillo americano richiede la seguente preparazione. La fresatura e la posa degli ammendanti (dopo l'analisi del terreno), lo squadro a misura con il tracciamento per la predisposizione delle coperture. La posa della pacciamatura doppia o semplicecon telo antialga e la posa o la predisposizione dell'impianti  d'irrigazione parzializzato. Segue quindi la posa delle piante e la chiusura dei teli.

Impianto fuorisuolo

La coltivazione fuori suolo rispetta i passaggi precedenti, in particolare lo squadro a misura del terreno per la predisposizione delle coperture. La miscelazione degli ammendanti e della torba viene fatta nel vaso, tenendo in considerazione il drenaggio dell'acqua. L'irrigazione viene realizzata con un impianto sospeso ( con un'ala gocciolante).

Impianto su terreni montani

La coltivazione in montagna del mirtillo americano segue l'iter di quella in piano, ma lo squadro a misura del terreno deve avvenite tenedo presente la morfologia del terreno (in particolare le pendenze). Vanno quindi predisposte piani o pianelle con terre armate o altre soluzioni sia per la piantumazione che per la predisposizione dll'impianto di irrigazione. A volte in mancanza di acqua si ricorre a vasche/bidoni di raccolta.

Mantenimento e gestione dell' impianto

  • Potatura e concimazione

    Il mirtillo va regolarmente potato in inverno, al fine di regolare produzione e rinnovo della pianta,in maniera di mantenere per ogni pianta 3-4 rami produttivi, altrettanti giovani e qualche nuovo pollone che andrà poi a sostituire le branche più vecchie che vanno rinnovate ogni 4 o 5 anni.

    Nel primo anno è fondamentale asportare i fiori per permettera alla pianta di completare la costruzione di una corretta parte epigea. Negli anni successivi (1-3) gli interventi saranno più veloci e consistono nell'aprire la pianta eliminando le branche ed i polloni centrali e basali in soprannumero: si andrà a levare circa 1 terzo di legno vecchio e regolando la distribuzione vegetale si avrà una migliore manovra in fase di raccolta.

    Per facilitare la decomposizione della sostanza organica senza creare carenze alla pianta, è utile distribuire regolarmente solfato ammonico, a reazione acida, in ragione di 20 g per mq e per anno.Il mirtillo non sopporta l’azoto nitrico e lo ione cloro, per cui la scelta del concime minerale complesso dovrà tener conto di queste esigenze, al pari della altre piante acidofile. La distribuzione di 20 g/mq di concime minerale a reazione acida è di norma sufficiente.

    L'aspetto nutrizionale non va però disgiunto dalla corretta somministrazione degli apporti idrici (soprattutto per quanto concerne la fertirrigazione) e gli apporti di sostanza organica (attraverso la pacciamatura). I metodi per la distribuzione del concime sono due: l'iniezione, con tubo tipo Venturi in linea, di concime idrosolubile concentrato oppure regolati apporti di concime a spaglio. Nel primo caso è sufficiente dotarsi di una vasca con tubo Venturi o dosatore proporzionale per immissione in linea e il dosaggio. (Si usano solfato ammonico, fosfato mono-potassico, solfato di potassio, solfato di magnesio)*. Per impianti grandi la fertirrigazione viene eseguita con dosatori in % per una somministrazione controllata. Se non si dispone di impianto per la fertirrigazione si ricorre alla concimazione a spaglio, distribuendo annualmente su una superficie di 1000 mq a più riprese e cercando di non superare i 5-6 kg per volta di ogni singolo concime.

    *Composizione di una "vasca tipo" per la fertirrigazione

    Soluzione madre:

    20-40 kg di solfato ammonico

    EC in uscita: 1000/1200 S/cm max

    18 kg solfato di potassio

    pH 5,5

    9 kg fosfato mono-potassico (eventuale acido fosforico)

  • Avversità e difesa

    In condizioni normali, la pianta di mirtillo risulta molto rustica e quasi priva di parassiti particolarmente aggressivi. Ci sono comunque possibili malattie che possono causare danni alle piante quali:

    • Funghi: marciume radicale da Armillaria (provoca un lento deperimento della pianta con scarsa produzione e vegetazione);
      cancri rameali e disseccamento delle gemme Phomopsis spp. (provoca nella gemma a fiore una colorazione marrone che porta alla morte); Antracnosi (portano sulle bacche in post-raccolta problemi di marciume);muffa grigia Botrytis cinirea; Moniliosi
    • Insetti: Cecidomia del mirtillo, Lepidotteri defogliatori; Afidi; Oziorrinco; Cocciniglie;
    • Virus
    • Fisiopatie, squilibri nutrizionali e avversità in genere
  • Produzione raccolta e utilizzi

    La resa media di un impianto in piena produzione è di circa 15-20 q/1000 mq. La produttività varia in funzione alla varietà, alle condizioni climatiche, nutrizionali, agronomiche ecc.

    La raccolta è scalare, un mese per le varietà precoci e un pò di piu' per quelle tradive. La frutta ben matura presenta una pezzatura superiore e garantisce una migliore conservabilità del prodotto nel tempo. Negli ultimi anni si è resa indispensabile la copertura degli impianti con rete antigrandine o di tunnel antipioggia.

    Rispetto ad altri piccoli frutti quali il lampone e le more, il frutto del mirtillo è piuttosto resistente ai trasporti ed alla conservazione dopo la raccolta. In frigorifero a +5°C il frutto delle più comuni varietà si conserva per almeno due settimane, a +1°C e in condizioni controllate, alcune varietà, quali la Brigitta Blue, possono conservarsi anche quattro settimane.

    Il mirtillo è inoltre facilmente lavorabile per conserve, marmellate o fresco per macedonie, torte o lavorato per la produzione di succhi e gelati. E ' possibile conservarlo in congelatore per oltre 6-8 mesi dalla raccolta.

    Importante è l’uso nell’industria farmaceutica e parafarmaceutica, infatti tra i frutti di bosco, il mirtillo nero è sicuramente quello più importante dal punto di vista salutistico classicficandosi tra i principali farmalimenti . I contenuti sono: Vitamina C, carotenoidi, tannini catechitini (molecole con proprietà astringente, emostatica, antibiotica, antidiarroica e antinfiammatoria), pectine sono alcune sostanze contenute nei frutti dei mirtilli.

    Ma è la presenza degli antociani, potenti antiossidanti e noti per le proprietà capillarotrope fanno sì che questo piccolo frutto sia un toccasana per il fisico e il sistema cardiovascolare, in particolare.