Mirtillo americano bio e convenzionale - Piccoli frutti
La coltivazione in piano del mirtillo americano richiede la seguente preparazione. La fresatura e la posa degli ammendanti (dopo l'analisi del terreno), lo squadro a misura con il tracciamento per la predisposizione delle coperture. La posa della pacciamatura doppia o semplicecon telo antialga e la posa o la predisposizione dell'impianti d'irrigazione parzializzato. Segue quindi la posa delle piante e la chiusura dei teli.
La coltivazione fuori suolo rispetta i passaggi precedenti, in particolare lo squadro a misura del terreno per la predisposizione delle coperture. La miscelazione degli ammendanti e della torba viene fatta nel vaso, tenendo in considerazione il drenaggio dell'acqua. L'irrigazione viene realizzata con un impianto sospeso ( con un'ala gocciolante).
La coltivazione in montagna del mirtillo americano segue l'iter di quella in piano, ma lo squadro a misura del terreno deve avvenite tenedo presente la morfologia del terreno (in particolare le pendenze). Vanno quindi predisposte piani o pianelle con terre armate o altre soluzioni sia per la piantumazione che per la predisposizione dll'impianto di irrigazione. A volte in mancanza di acqua si ricorre a vasche/bidoni di raccolta.
Il mirtillo va regolarmente potato in inverno, al fine di regolare produzione e rinnovo della pianta,in maniera di mantenere per ogni pianta 3-4 rami produttivi, altrettanti giovani e qualche nuovo pollone che andrà poi a sostituire le branche più vecchie che vanno rinnovate ogni 4 o 5 anni.
Nel primo anno è fondamentale asportare i fiori per permettera alla pianta di completare la costruzione di una corretta parte epigea. Negli anni successivi (1-3) gli interventi saranno più veloci e consistono nell'aprire la pianta eliminando le branche ed i polloni centrali e basali in soprannumero: si andrà a levare circa 1 terzo di legno vecchio e regolando la distribuzione vegetale si avrà una migliore manovra in fase di raccolta.
Per facilitare la decomposizione della sostanza organica senza creare carenze alla pianta, è utile distribuire regolarmente solfato ammonico, a reazione acida, in ragione di 20 g per mq e per anno.Il mirtillo non sopporta l’azoto nitrico e lo ione cloro, per cui la scelta del concime minerale complesso dovrà tener conto di queste esigenze, al pari della altre piante acidofile. La distribuzione di 20 g/mq di concime minerale a reazione acida è di norma sufficiente.
L'aspetto nutrizionale non va però disgiunto dalla corretta somministrazione degli apporti idrici (soprattutto per quanto concerne la fertirrigazione) e gli apporti di sostanza organica (attraverso la pacciamatura). I metodi per la distribuzione del concime sono due: l'iniezione, con tubo tipo Venturi in linea, di concime idrosolubile concentrato oppure regolati apporti di concime a spaglio. Nel primo caso è sufficiente dotarsi di una vasca con tubo Venturi o dosatore proporzionale per immissione in linea e il dosaggio. (Si usano solfato ammonico, fosfato mono-potassico, solfato di potassio, solfato di magnesio)*. Per impianti grandi la fertirrigazione viene eseguita con dosatori in % per una somministrazione controllata. Se non si dispone di impianto per la fertirrigazione si ricorre alla concimazione a spaglio, distribuendo annualmente su una superficie di 1000 mq a più riprese e cercando di non superare i 5-6 kg per volta di ogni singolo concime.
*Composizione di una "vasca tipo" per la fertirrigazione
Soluzione madre: |
20-40 kg di solfato ammonico |
EC in uscita: 1000/1200 S/cm max |
18 kg solfato di potassio |
pH 5,5 |
9 kg fosfato mono-potassico (eventuale acido fosforico) |
In condizioni normali, la pianta di mirtillo risulta molto rustica e quasi priva di parassiti particolarmente aggressivi. Ci sono comunque possibili malattie che possono causare danni alle piante quali:
La resa media di un impianto in piena produzione è di circa 15-20 q/1000 mq. La produttività varia in funzione alla varietà, alle condizioni climatiche, nutrizionali, agronomiche ecc.
La raccolta è scalare, un mese per le varietà precoci e un pò di piu' per quelle tradive. La frutta ben matura presenta una pezzatura superiore e garantisce una migliore conservabilità del prodotto nel tempo. Negli ultimi anni si è resa indispensabile la copertura degli impianti con rete antigrandine o di tunnel antipioggia.
Rispetto ad altri piccoli frutti quali il lampone e le more, il frutto del mirtillo è piuttosto resistente ai trasporti ed alla conservazione dopo la raccolta. In frigorifero a +5°C il frutto delle più comuni varietà si conserva per almeno due settimane, a +1°C e in condizioni controllate, alcune varietà, quali la Brigitta Blue, possono conservarsi anche quattro settimane.
Il mirtillo è inoltre facilmente lavorabile per conserve, marmellate o fresco per macedonie, torte o lavorato per la produzione di succhi e gelati. E ' possibile conservarlo in congelatore per oltre 6-8 mesi dalla raccolta.
Importante è l’uso nell’industria farmaceutica e parafarmaceutica, infatti tra i frutti di bosco, il mirtillo nero è sicuramente quello più importante dal punto di vista salutistico classicficandosi tra i principali farmalimenti . I contenuti sono: Vitamina C, carotenoidi, tannini catechitini (molecole con proprietà astringente, emostatica, antibiotica, antidiarroica e antinfiammatoria), pectine sono alcune sostanze contenute nei frutti dei mirtilli.
Ma è la presenza degli antociani, potenti antiossidanti e noti per le proprietà capillarotrope fanno sì che questo piccolo frutto sia un toccasana per il fisico e il sistema cardiovascolare, in particolare.
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